Guide

Targhe auto italiane: quando sono nate e la loro storia

Le targhe auto hanno accompagnato le nostre vite fin dal primo giorno in cui ci siamo seduti al volante. Ma quando le targhe d’auto italiane sono state introdotte e qual è la loro storia? Nel presente articolo, esamineremo l’affascinante origine delle targhe auto italiane e faremo un tour nella storia del loro sviluppo nel corso del tempo. Attraverseremo l’epopea delle targhe auto, dal loro impiego nell’antico Impero Romano fino ai nostri giorni.

Origini e Storia delle Targhe Auto Italiane

Le targhe auto italiane sono un elemento fondamentale per circolare legalmente con veicoli, ma quando sono nate e come si è evoluta la storia delle targhe nel corso del tempo? La loro “creazione”, infatti, è cosa recente – è una legge del 1922 a recitare il divieto di circolare senza targa e un Certificato di Conformità rilasciato dalla casa madre di produzione è il primo importante passo nell’obbligo di targare le vetture in uso in Italia. Tuttavia, ci sono alcune curiosità che pochi sanno sull’origine e la storia delle targhe italiane che vale la pena conoscere.

L’Evoluzione delle Targhe Automobilistiche

Nel 1898 il numero di auto in circolazione in Francia aumentò a dismisura: c’era un bisogno urgente di identificare le vetture individualmente. Per questo motivo, una normativa fu pubblicata nel 1901 ed un sistema di targhe fu introdotto. Ogni veicolo era obbligato a portare un numero di licenza sulla parte posteriore e i proprietari di veicoli dovevano realizzare le targhe fisse con i propri fondi. Nel 1905, un codice numerico fu assegnato ad ogni provincia e le lettere furono poi eliminate dalle targhe. Nel 1927 fu poi la volta di Benito Mussolini, che introdusse l’uso delle lettere rappresentanti le province; nel 1998, invece, fu stabilita l’attuale impostazione delle targhe che permette di individuare le vetture con facilità. Oggi, le targhe sono dotate di 12 stelle blu a sinistra che rappresentano gli Stati fondatori dell’Unione Europea, mentre la fascia blu a destra contiene l’anno di prima immatricolazione e la sigla della provincia.

READ  Start e Stop: come funziona e come disattivarlo

L’evoluzione delle targhe italiane

Le targhe italiane sono parte del nostro paesaggio dal 1951 ed hanno subito una varietà di cambiamenti nella forma e nella composizione. Oggi le targhe sono formate da 4 lettere (due a destra e due a sinistra) e 3 numeri. Alcune lettere come la “I”, la “O” e la “Q” sono state escluse per evitare confusione con i numeri “1” e “0”. Per prevenire la confusione con le targhe dedicate agli “escursionisti esteri”, non viene usata neanche la combinazione di lettere “EE”. È chiaro che, attraverso questi accorti cambiamenti, l’Italia sta cercando di rendere le targhe più sicure e più facili da leggere e riconoscere.

Come Funziona il Sistema di Immatricolazione delle Auto in Italia

Con l’entrata in vigore dell’attuale sistema d’immatricolazione delle auto in Italia, la prima targa assegnata fu AA000AA e con l’inizio del 2020, la prima lettera delle targhe è andata dalla F alla G, attualmente la combinazione in uso è GMxxxxx. Questo sistema comporta un limite di 134.256.000 immatricolazioni, dopodiché sarà necessario sviluppare un altro sistema per codificare le targhe in modo alfanumerico ed univoco per ogni automobile.

La targa originale per veicoli storici è ora possibile grazie al decreto del Ministro dell’Interno Matteo Salvini

Grazie al decreto firmato dal Ministro dell’Interno Matteo Salvini, infatti, gli attuali proprietari di vetture storiche potranno richiedere una targa originale per il proprio mezzo, un documento conforme all’immatricolazione e al libretto di circolazione dell’epoca. Tale richiesta prevede una tariffa di 549 euro per autoveicoli e di 274,50 euro per motocicli e macchine agricole da pagare tramite un bollettino PagoPA generato dalla piattaforma di pagamento del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. La notizia è stata annunciata venerdì 4 agosto, rendendo possibile alle persone più appassionate la possibilità di godere appieno dei loro veicoli d’epoca.

Lascia un commento